Il Progetto Sipla in Calabria

Il fenomeno dello sfruttamento lavorativo ha assunto negli anni dimensioni preoccupanti: in alcune regioni migliaia di lavoratori, a causa della mancanza di un sistema di accoglienza idoneo, sono costretti a occupare strutture abbandonate e fatiscenti. In assenza di un efficiente processo di domanda e offerta regolare, che tenga conto anche dell’esigenza di un’accoglienza dignitosa e del riconoscimento dei diritti del lavoratore, si assiste alla nascita di sistemi lavorativi irregolari, che costringono il lavoratore a sottostare alle dinamiche del “lavoro nero” o del cosiddetto “lavoro grigio”, e talvolta al ricatto dei “caporali”.

Partendo da queste amare considerazioni,

ARCI CALABRIA A.P.S, insieme ad altre realtà importanti impegnate nell’accoglienza dei migranti,  sta attuando in Calabria il progetto Nazionale denominato Rete S.I.P.L.A. (Sistema Integrato Protezione Lavoratori Agricoli)  a valere sul Fondo Sociale Europeo, programma operativo nazionale “Inclusione” 2014-2020 asse 3 – priorità di investimento 9I – Obiettivo specifico 9.2.3 sotto azione III.

La Rete Sipla è una rete nazionale di presidi e servizi territoriali nata per proteggere e sostenere i lavoratori agricoli stranieri contro forme di caporalato, lavoro irregolare e sfruttamento lavorativo.

Sostiene soluzioni alternative ai ghetti e al caporalato, dall’altro vuole promuovere la trasparenza nei rapporti di filiera sperimentando la certificazione FairTrade in tre aziende agricole.

Un’alternativa legale alle dinamiche che alimentano lo sfruttamento in agricoltura.

Le azioni di progetto riguardano la prevenzione e il contrasto del lavoro irregolare e dello sfruttamento nel lavoro agricolo e sono localizzate nell’area del Medio Ionio Catanzarese, che è notoriamente un area ad alta ruralità. Le azioni progettuali prevedono: la tutela socio-legale attraverso il rafforzamento o l’attivazione di presidi fissi ubicati a Catanzaro in via Conti Falluc n° 60, via Vico Terzo della Stazione e a Botricello in via Nazionale SNC. Il progetto prevede la creazione di Centri S.I.P.L.A. ovvero di attività per l’inserimento abitativo e le attività di inclusione sociale.  L’inserimento abitativo avrà due diverse modalità di svolgimento: programma di sostegno a nuovi percorsi di integrazione abitativa diffusa e programma di sostegno all’ integrazione abitativa già in essere. Al sostegno abitativo verranno integrati i seguenti servizi:  1.Scuola di italiano: in base al livello di ciascuno verranno organizzati corsi di lingua italiana per 6 giorni a settimana. 2.Servizio di accompagnamento (a/r) dai luoghi di lavoro: i lavoratori fruitori del centro SIPLA avranno a disposizione un servizio di accompagnamento nei luoghi di lavoro al fine di abbattere il rischio di coinvolgimento nelle procedure tipiche del caporalato.  3.Certificazione delle competenze on the job: costituzione di gruppi da 5/6 persone che, a livello volontaristico, svolgeranno attività professionalizzanti con l’affiancamento di professionisti al fine di perseguire, da parte dei beneficiari, gli obiettivi di consapevolezza, conoscenza del territorio, capacity building e autonomia.

Attività di sostegno volte all’inserimento lavorativo che prevedono: – Attivazione di un corso su Sicurezza e Salute nel lavoro, – Costituzione di una rete di aziende agroalimentari aderenti ai centri S.I.P.L.A,– Promozione ‘agricoltura sociale’ nella rete delle aziende aderenti ai centri S.I.P.L.A.  – Attivazione di tirocini e borse lavoro. – Sostegno allo Start up d’impresa: formazione all’autoimprenditorialità, accompagnamento all’avvio d’impresa, costruzione di un business plan, acquisto di beni e servizi per l’avvio d’impresa, sinergia con strumenti di credito regionali Partner nazionale responsabile LEADER – Completamento del processo di standard etico sperimentale Fairtrade rivolto alle produzioni di qualità attraverso la sperimentazione e verifica in campo con n.3 aziende agricole aderenti al progetto SIPLA Sud e che hanno impiegato beneficiari del progetto.

Insomma un progetto che mira ad ottenere risultati ambiziosi e farsi modello sociale, lavorativo e di piena integrazione dei lavoratori migranti.

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