Perché nasce Sipla?

LO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI STRANIERI

Il lavoro nero, il lavoro grigio e il lavoro sfruttato sono molto presenti nel settore agricolo italiano. A darci una sintesi della situazione è l’Ispettorato del Lavoro che dai suoi accertamenti (Inl 2017) ha rilevato che circa il 50% dei lavoratori agricoli è irregolare. Il fenomeno colpisce in particolare i lavoratori stranieri.  Il contratto di lavoro è lo strumento principale per poter ottenere un permesso di soggiorno in Italia e poter quindi restare sul territorio nazionale. Per questo il lavoratore straniero per ottenere un contratto di lavoro è quindi disposto ad accettare condizioni non eque, spesso disumane. Mentre il migrante irregolare non ha alternative se non accettare una situazione di illegalità. A questo si somma la scarsa conoscenza dei propri diritti, l’assenza di reti familiari e sociali e la necessità di avere una fonte di guadagno. Spesso vi è una forte presenza della criminalità organizzata che prende in gestione il racket dello sfruttamento lavorativo (v. Coldiretti, Eurispes, Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare, 2017, 105 ss.).

Dal 2° rapporto Presidio “Vite Sottocosto” (2018) esce un quadro ancora più preoccupante: il 30% dei lavoratori agricoli stranieri non dispone di servizi minimi come elettricità e servizi igienici e il 36% non ha accesso all’acqua potabile, con costi per posti letto in strutture fatiscenti che arrivano fino a 120 euro/mese.

L’ESPERIENZA DEL PROGETTO “PRESIDIO” DI CARITAS

Sipla nasce dall’esperienza del progetto della Caritas “Presidio” che dal 2014 al 2020 ha assistito oltre 6mila lavoratori agricoli vittime di sfruttamento in tutta Italia fornendo beni di prima necessità e assistenza sanitaria, amministrativa e legale. “Presidio” ha permesso di analizzare da vicino le terribili condizioni di vita di tanti lavoratori stranieri agricoli, evidenziando la necessità di creare servizi e presidi permanenti con la presenza in 13 territori diversi distribuiti tra Puglia, Calabria, Lazio e Piemonte.

COSA OFFRE SIPLA AI LAVORATORI STRANIERI

 Il Sistema Integrato di Protezione per i Lavoratori Agricoli (SIPLA) nasce con l’obiettivo di creare una serie strumenti utili ai lavoratori stranieri agricoli. In particolare si andranno ad attivare:

  • Presidi territoriali per offrire ai lavoratori stranieri servizi di incontro, ascolto e orientamento giuridico, medico, lavorativo
  • Interventi sanitari idonei a prevenire l’insorgenza di situazioni di grave rischio anche in relazione alla salute e alla sicurezza sul lavoro con particolare attenzione alla problematica Covid-19;
  • Attivare servizi di informazione e di tutela finalizzati a promuovere legalità e sicurezza nei rapporti di lavoro;
  • Accordi tra gli stakeholders dei territori coinvolti per realizzare azioni concrete nei rapporti di lavoro, a garanzia delle condizioni di legalità di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
  • Percorsi di formazione specifici volti allo start up di impresa nel settore dell’agricoltura sociale
  • Un processo di standard etico sperimentale rivolto alle produzioni locali di qualità delle aziende aderenti al progetto SIPLA a cura di FAIRTRADE Italia
  • Una piattaforma domanda/offerta di lavoro per combattere il caporalato e da estendere in tutta Italia.